.....ecco la rivelazione...
“Beh sì è vero! Sono andato
via con un’altra ragazza! Ti ho messo le corna perché così se tu a Londra mi
tradisci con un altro, almeno siamo pari!” conclude lui con una calma
incomprensibile, come se fosse il ragionamento più razionale del mondo.
Questo sì che si chiama giocare d’anticipo!!
Sono rimasta a bocca aperta a guardarlo,
completamente stupita. In pochi istanti mi sono vista proiettata in un
ipotetico futuro matrimonio con lui che magari mi dice: “Beh sì, ho fatto un
figlio con un’altra! Perché così se per caso tu mi tradisci e rimani incinta di
un altro, almeno siamo pari!”.
Ma come ho fatto a rimanere insieme tanto tempo con
una persona senza capire assolutamente niente di lui? Non può essersi rivelato
solo all’ultimo momento. Sicuramente c’erano stati dei segnali che io non avevo
colto. Anzi, che non avevo voluto
cogliere.
Di colpo mi sono sentita davvero molto stupida, e
allo stesso tempo triste perché avevo capito (finalmente) che la nostra storia
finiva in quel momento.
Le ultime parole sono le mie: “Bene, a questo punto
penso che non ci vedremo al mio rientro”. Il mio tono è calmo e rassegnato. Non
c’è nemmeno una traccia di rabbia nella mia voce. E’ normale? Non lo so
proprio, so solo che la sorpresa delle sue parole mi ha bloccato. Come se si
fosse alzato un muro di difesa che non lascia passare la minima emozione.
Ormai sono sfinita e non ho neppure la voglia di
stare lì, davanti a lui, a litigare. Voglio solo andare a casa per non averlo
più davanti agli occhi.
Sinceramente non ricordo se lui ha risposto o se si
è semplicemente voltato per andarsene.
Per me è tutto finito con la mia frase conclusiva.
Come se avessi fatto spazio sulla scrivania con il braccio per spostare e far
cadere tutti gli oggetti posti davanti a me. Basta, fine.
Non mi sento sollevata, ma neanche distrutta.
Considerando che a vent’anni tutte le emozioni si
vivono in modo molto intenso (esaltazione o depressione – non ci sono le vie di
mezzo), l’ho presa abbastanza bene (infatti incredibilmente siamo tuttora
amici).
Svuotata da ogni emozione, con lo sguardo perso nel
vuoto in una apparente apatia, mi avvio verso casa.
Cammino senza rendermene conto, immersa nei pensieri
di quello che è appena successo. Come se non stesse succedendo davvero a me.
Sono quasi incredula. Probabilmente mi serve tempo
per elaborare la cosa, per arrabbiarmi, per piangere e per dimenticare.
Ma è come se avessi saltato le prime due fasi e
stessi già dimenticando. Nella mia mente capisco che non sia del tutto normale,
tuttavia decido di accantonare tutto.
“Mah…vedremo…per il momento pensiamo a chiudere la
valigia e a partire per Londra” dico tra me e me, completamente ignara di ciò
che stava per accaderci.
Se mi avessero detto cosa ci aspettava, non saremmo
senz’altro partite. Avrei risparmiato in pastiglie anti-gastrite…ma… il lato
negativo è che non avrei avuto una storia grottesca ed esilarante da
raccontare!
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